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Intervento del Presidente Gaetano De Vinco in occasione della venuta a Modena del Commissario europeo Paolo Gentiloni il 25 maggio 2023
Presidente Gentiloni,
Mi permetta, in apertura di questa iniziativa, a nome della Fondazione Sias, di riservare a Lei un particolare ringraziamento per la sua presenza, oggi pomeriggio, qui in Modena, nell’atrio del Palazzo Europa, a testimonianza dell’apprezzamento unanime verso la figura di David Maria Sassoli, già presidente del Parlamento Europeo; questo nonostante importanti impegni istituzionali urgenti che hanno compresso anche i tempi di questo nostro incontro. Grazie.
Colgo l’occasione per allargare il ringraziamento della Fondazione Sias a tutti Voi presenti questo pomeriggio, Autorità civili e militari, invitati, cittadini.
Se me lo consentite, mi limiterei ad esprimere gratitudine a tutti e a ciascuno, in modo concorde, ringraziando per tutti, per la presenza, Sua Eccellenza il Prefetto di Modena dottoressa Alessandra Camporota.
Caro Presidente, dicevo che Lei si trova nell’atrio di Palazzo Europa.
Questa è la casa del cattolicesimo democratico modenese che ha avuto in Ermanno Gorrieri e Luigi Paganelli, insieme a tanti altri, gli esponenti di una generazione uscita dal ventennio fascista attraverso la partecipazione alla Resistenza e poi protagonista della rinascita del secondo dopoguerra. In questa sede hanno trovato spazi e ascolto le principali organizzazioni del libero associazionismo sindacale ed imprenditoriale del tempo, artigiani, cooperatori, sindacalisti. Ancor oggi vi trovano sede la CISL territoriale, la Confcooperative di Modena e diverse iniziative culturali, sociali e di democrazia economica.
Palazzo Europa è stato il luogo in cui i cattolici si sono preoccupati di far crescere e curare la democrazia partendo dalla propria fede incarnata nella realtà. Un modo di stare al mondo occupandosi prima di tutto degli ultimi, degli indifesi, dei fragili della società, impegnandosi a cercare parità di condizioni di partenza nei percorsi di vita, intervenendo, per quanto possibile sulle storture del mondo.
Ed è stato anche il luogo di progetti, di sogni, di amicizie, di comunità, di un riformismo che era semplicemente la conseguenza di un modo di essere nella società, coinvolti e non indifferenti, solidali e fedeli, convinti di dover mettere la persona e le sue necessità al centro dell’attività politica, economica e sociale, prossimi al pensiero personalista di Maritain.
Una scuola di formazione all’impegno civile ed alla democrazia con attenzione alla lotta alle disuguaglianze.
Da questo impegno, con l’obiettivo di approfondire tematiche da tradurre in atti e azioni concrete della politica, sono nate negli anni iniziative come il Centro Francesco Luigi Ferrari, circolo di cultura politica, e la Fondazione
Ermanno Gorrieri per gli studi sociali che tra breve la accoglierà in occasione della XV lettura annuale Gorrieri, frutti ambedue di quel “fuoco che alimenta progetti e desideri”, come ha ben scritto Pierluigi Castagnetti.
Questo pomeriggio in ricordo di David Maria Sassoli venuto a Modena il 7 gennaio 2020 in occasione dei 50 anni di fondazione del Palazzo che, con visione profetica in termini di prospettiva sovranazionale e di schieramento, fu intitolato all’ Europa, sottolineandone i principi di pace, collaborazione tra i popoli e sviluppo solidale, scopriremo una targa. E’ il riconoscimento dell’impegno di un amico che riconosceva il valore di raccogliere l’importante eredità di chi lo aveva preceduto, che nelle parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella “Era un politico appassionato, un leader leale e rigoroso che ha saputo nutrire con la sua cultura una iniziativa politica al servizio delle persone e delle istituzioni, uomo del dialogo che ha fatto del metodo del confronto la cifra del suo rapporto con gli interlocutori alla ricerca del bene comune”.
Sassoli è stato testimone di un modo di fare politica. Ragionato e non gridato, teso ad includere.
Qualcuno ha ricordato: “vissuta così, come l’ha vissuta Sassoli, la politica può apparire un cammino lento, faticoso. Ma è anche l’unico modo per consentire a tutti di contribuire al bene comune”.
In una epoca in cui diventa impossibile distinguere le informazioni dalle bufale, il salvare dal lasciar morire, la solidarietà dalla complicità, il costruire dal distruggere si sente la necessità di una politica che è ragionamento, che è pacatezza, che è frutto di dirittura morale, di testimonianza come ci ricorda Papa Francesco: non di maestri ma di testimoni da cui prendere esempio.
Oggi, ancor più di ieri, è necessario e doveroso il cercare di non dissipare quel patrimonio di vita democratica che può essere ricordato riassumendo il contributo dei cattolici democratici nella stesura della Costituzione, nella ricostruzione nel dopoguerra, nella difesa delle libertà democratiche durante gli anni del terrorismo, nella costruzione della casa comune europea. Beninteso non da soli.
Sulla targa, che tra qualche minuto scopriremo, è citato un passo dell’intervento che il Presidente Sassoli ci regalò e che voglio ricordarVi: “E’ la nostra sfida quella di un mondo nuovo che rispetta le persone, la natura e crede in una nuova economia. La speranza siamo noi quando non chiudiamo gli occhi davanti a chi ha bisogno, quando non alziamo muri ai nostri confini, quando combattiamo ogni forma di ingiustizia. L’Europa deve essere un modello di democrazia, libertà e prosperità che si diffonde, che attrae, che fa sognare anche al di là delle nostre frontiere”.
È questo invito che ci fortifica e ci spinge a proseguire l’opera dei nostri fondatori. E l’Europa, che campeggia sui muri del palazzo, ritratta dal pittore Rino Golinelli, ci ricorda il sogno e l’impegno per una Europa dei popoli.
Aggiungo una ultima annotazione. Quando abbiamo pensato a questa iniziativa mai avremmo immaginato la tragedia che ha colpito in particolare la Romagna, arrivando fino alle nostre terre. Presidente, abbiamo bisogno di aiuto e siamo certi che l’Unione Europea interverrà presto a sostegno delle comunità ferite dall’alluvione. Facciamo sentire l’Europa vicina ai cittadini.
Grazie.